9 – LA PREVISIONE SISMOLOGICA E’ POSSIBILE

i terremoti sono fenomeni ripetitivi e quindi sicuramente prevedibili

STUDIARE E CAPIRE COME LA LORO RIPETITIVITÀ SI MANIFESTA NE CONSENTIRÀ LA PREVISIONE CON ATTENDIBILITÀ PROGRESSIVAMENTE CRESCENTE.

È conoscenza diffusa che la crosta terrestre è frammentata in estese placche tettoniche che navigano molto lentamente, come fossero gigantesche zattere, sull’immenso oceano di fuoco liquido del mantello terrestre. Quando i loro movimenti sono contrastanti a causa delle spinte contrapposte che sotto di esse esercitano le correnti magmatiche presenti nel mantello, si verificano poderose e dirompenti dinamiche compressive, che danno origine ad una fagliazione estesa a tutto il confine che le separa e ad una conseguente e violenta sismicità. Le correnti magmatiche che sono causa dei lentissimi movimenti contrapposti delle placche, in quanto originate dal moto di rotazione della Terra sono persistenti e praticamente perenni ed essendo tali esercitano con continuità la loro spinta. I terremoti in un’area sismica si verificano quando i livelli di compressione esercitati, superano la naturale elasticità che ha la crosta terrestre in quell’area. Dopo l’assestamento che segue ad ogni terremoto, la persistente spinta di mutua compressione riprende la sua azione fino a che, dopo il cosiddetto tempo di ritorno del terremoto, non verrà nuovamente superata la naturale elasticità dei fronti di faglia. Assunta come certa la persistente continuità della reciproca azione di spinta che esercitano fra loro le placche contrapposte va però precisato che la conseguente deformazione dei fronti di faglia non procede con la stessa continuità con cui tale spinta cresce; è evidentemente più logico attendersi dei cedimenti progressivi cui possono seguire, o solo deformazioni silenti o fenomeni sismici di intensità bassa o solo strumentalmente rilevabili o forti terremoti. Grande importanza, ai fini di una possibile previsione, assumono i fenomeni fisici associati alle compressioni asintomatiche che si verificano durante il cosiddetto tempo di ritorno del terremoto; ovvero quel tempo, che può durare anni, decenni o secoli, necessario perché la compressione di faglia sfoci in un nuovo terremoto. Sono fenomeni fisici silenti, ma strumentalmente rilevabili, che gli addetti ai lavori chiamano “PRECURSORI SISMICI”. Rilevarli con continuità nel tempo, registrarli e studiare gli andamenti che assumono, specialmente nell’imminenza dei terremoti che si verificano nell’area monitorata, è un presupposto fondamentale per poter formulare previsioni; le quali potranno divenire nel tempo sempre più attendibili, al crescere della quantità di dati rilevati e dei terremoti intercorsi. Una efficace chiave di lettura di tali dati può essere quello che nel mio articolo su Il Centro, postato qui di seguito, ho chiamato “DIAGRAMMA DEI PRECURSORI”. Nel video accessibile dal seguente link è data una breve ma efficace illustrazione di come ottenerlo e di come interpretarlo. Chi trovasse attendibile ed utile questa mia analisi, è pregato di copiare il link della pagina e pubblicarlo nei propri profili social. Grazie

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